La Sagra della Nivola: una sagra meravigliosa per un dolce amato da tutti.
Le nivole – o le ferratelle, o le pizzelle – sono biscotti abruzzesi. Sono croccanti e deliziosi, e possono essere mangiati da soli o riempiti con miele, noci o anche con la Nutella. La forma è proprio bella e delicata perché i biscotti sono cucinati con un ferro speciale.Â
Ogni anno in agosto, il villaggio di Sorbo (provincia dell’Aquila, Abruzzo) è affollato di gente – tutti tornano al paese per Ferragosto e per la Sagra della Nivola, una celebrazione tradizionale.
Essendo un’italo-australiana che abita a Sydney, sono cresciuta con i racconti di questo periodo meraviglioso e ricco di festeggiamenti, durante il quale il piccolo villaggio in cui è nata mia nonna diventa l’epicentro di grandi celebrazioni. Sognavo di esserci, di avere l’opportunità di partecipare.
Qualche anno fa, il mio sogno si è realizzato.
La mattina della Sagra, mi sono alzata presto. L’aria sembrava diversa, piena di eccitazione e aspettative. Appena sveglia, ho percepito che la giornata sarebbe stata speciale.
I festeggiamenti sarebbero cominciati nel tardo pomeriggio, quindi abbiamo passato una giornata tranquilla, bevendo caffè e preparandoci per la serata. Intrecciavo i capelli delle mie cuginette mentre mia zia finiva le ultime cuciture sul vestito che doveva indossare quella sera. Sono momenti difficili da descrivere, di una bellezza dolcissima, questi momenti domestici in famiglia, queste piccole attività di organizzazione e preparazione prima della festa – ancora più preziosi quando sono nuovi, come lo erano per me, e quando succedono nella cucina in cui è cresciuta la nonna!
Poi è arrivato il momento di affrettarci: dovevamo essere pronte per la processione, con cui inizia la Sagra della Nivola. Avevo visto tante foto della processione – la gente in vestiti tradizionali contadini, gli uomini che portavano gilè e calzini lunghi, le donne che indossavano abiti lunghi con grembiuli e veli bianchi.
Mentre mi preparavo per la processione, mia zia è entrata in camera, un vestito scuro in mano. Era il vestito che aveva cucito per sé, ma insistette che lo indossassi io. Lo infilai delicatamente, e poi mia zia mi aiutò a fissare il velo fermamente nei capelli.Â
Mi fissai nello specchio, incantata. Con addosso il vestito della zia, mi sentivo proprio privilegiata. Stavo per partecipare a una celebrazione che avevo tanto sognato, ed era un momento surreale.
Con solo qualche minuto d’anticipo rispetto alla processione, ci siamo precipitate fuori di casa. Tutti noi che dovevamo partecipare alla processione ci siamo disposti in una lunga fila, con in mano i cesti di nivole. L’aria era carica di eccitazione.
Ricevuto il segnale, abbiamo cominciato a camminare lentamente per la strada, verso la piazza. Le strade erano affolate di gente, c’era musica ad alto volume e i tamburi rimbombavano contro gli edifici intorno. Siamo arrivati in piazza accompagnati dall’applauso della gente. Mi sentivo piena di gioia, circondata dal movimento, dalla musica e dal sole – era un momento stupendo.
Dopo una serie di spettacoli in piazza, balli e musica, ci siamo riuniti – sempre in piazza – per mangiare, cantare, e ballare ancora.
Durante tutta la serata, sono stata circondata dalla mia famiglia. Dalle sorelle della mia nonna, dai cugini, dalle zie e dagli zii. Mi presentavano ai nostri compaesani, mi portavano la pasta e il vino da assaggiare, ballavano con me mentre il sole tramontava.
Questa Sagra, che per anni avevo conosciuto soltanto attraverso foto e racconti, in quel momento accadeva intorno a me. Mi trovavo al centro di questa celebrazione, e adoravo ogni istante.
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Se volete saperne di più, potete guardare questa puntata dell’Invitato Speciale con Gianni Gadaleto, che è stata registrata alla Sagra della Nivola 2024:
Complimenti Talia per questo racconto bellissimo e pieno di emozioni!
Great story bringing back my own wonderful memories of la Sagra della Nivola