Le origini della pasta
- Giorgia Pempinello

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Comprensione del testo (B2)

Le origini della pasta, vera e propria specialità del nostro Paese, si legano indissolubilmente alla tradizione della coltivazione del grano, già praticata all'epoca dell'Impero Romano. In particolare, sono state le colonie e il Sud Italia i luoghi dove si diffuse con maggiore rapidità. Normalmente, si attribuisce la nascita della pasta al ritorno di Marco Polo dalla Cina, avvenuto nel 1295. In realtà questa miscela a base di cereali ed acqua rappresenta un elemento imprescindibile della gastronomia mediterranea da diversi millenni. Nel tempo, le tecniche per lavorare il grano sono migliorate, dalla macinazione alla cottura.
La pasta nella storia: le tappe più significative
Le prime tracce di un alimento simile alla pasta risalgono al 1.000 a.C., quando l’uomo iniziò a coltivare il grano. Greci ed Etruschi crearono i primi tipi di pasta, come il “laganon”, un foglio di pasta tagliato a strisce.
Un secolo prima di Cristo, Cicerone e Orazio apprezzavano la “lagana”, farina cotta in acqua senza lievito. Sovrapponendo le strisce si otteneva una sorta di lasagna.
Il primo documento scritto sulla pasta è nel libro di Apicio “De re coquinaria”, dove si parla di “lagana” ripiena. Tra il 200 d.C. e l’anno Mille non ci sono molte informazioni, ma probabilmente in Sicilia nacquero i maccheroni chiamati “itriyah”, nome di origine araba.
La diffusione della pasta in Italia
Alcuni secoli dopo, i produttori di pasta iniziarono a diffondersi in diverse zone d'Italia, partendo da Campania, Puglia, Toscana e Liguria.
A Gragnano, ad esempio, nel '500 fu assegnato il riconoscimento di "patria" della pasta di grano duro. Addirittura, due secoli dopo, l'assetto urbanistico della città subì delle modifiche volte a favorire l'essiccazione di quelli che venivano indicati come "maccheroni". Fu Napoli, nel '600, a dare il via alla diffusione della pasta come pietanza "di massa". In seguito ad una carestia diminuì il consumo di carne e pane, sostituiti proprio dalla pasta. L'invenzione della gramola, del torchio e della trafila favorì l'abbassamento di prezzo, rendendo la pasta ancora più popolare. Sempre in quegli anni nacque la salsa di pomodoro, da allora uno dei condimenti preferiti dagli amanti della pasta.
La pasta fresca
La pasta fresca rappresenta sicuramente uno dei fiori all'occhiello della gastronomia italiana. Non sono solamente i formati (dalle orecchiette ai maccheroni al ferretto, dai pici agli gnocchetti, fino ai cavatelli) a variare di Regione in Regione. Anche la "composizione", infatti, può essere differente portando alla produzione di pasta da tagliare, oppure da farcire con golosi ripieni. Due sono i procedimenti che consentono di ottenere l'impasto; se il primo prevede l'utilizzo delle uova, il secondo si caratterizza per la presenza di semola e acqua.
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1. Perché la pasta si diffuse inizialmente più rapidamente nelle colonie e nel Sud Italia?
A) Perché il clima favoriva la coltivazione del grano
B) Perché Marco Polo aveva portato la ricetta in quelle zone
C) Perché lì non si consumava pane
D) Perché la pasta fresca era più semplice da preparare
2. Perché la pasta divenne una pietanza “di massa” a Napoli nel ‘600?
A) Per la scoperta della salsa di pomodoro
B) Per una carestia che ridusse carne e pane
C) Per l’invenzione della gramola
D) Per l’arrivo dei maccheroni dalla Sicilia
3. In che modo le tecniche di lavorazione del grano influirono sulla popolarità della pasta?
A) Consentirono di produrre più formati regionali
B) Permisero di ottenere una pasta più gustosa
C) Favorirono l’abbassamento del prezzo
D) Rendevano la pasta fresca più digeribile
4. Quale collegamento si può fare tra le strisce di “lagana” e la lasagna moderna?
A) Entrambe sono preparate con pasta ripiena
B) La lasagna deriva dalla sovrapposizione delle strisce di lagana
C) La lagana era condita con pomodoro come la lasagna
D) Nessun collegamento, la lasagna è nata molto dopo
5. Perché Gragnano modificò il proprio assetto urbanistico nel ‘700?
A) Per migliorare la coltivazione del grano
B) Per favorire l’essiccazione dei maccheroni
C) Per accogliere più mercanti di pasta
D) Per costruire più mulini e torchietti
6. Qual è la differenza principale tra pasta da tagliare e pasta da farcire nella tradizione italiana?
A) La pasta da tagliare usa solo acqua, quella da farcire solo uova
B) Differisce nella composizione e nell’uso finale, cioè forma e ripieno
C) La pasta da tagliare è più antica
D) La pasta da farcire si prepara solo in Sicilia
7. Come si può descrivere l’evoluzione della pasta nel corso dei millenni secondo il testo?
A) Da alimento povero a piatto gourmet
B) Da semplice miscela di cereali e acqua a specialità regionale e nazionale
C) Da pasta fresca a pasta secca industriale
D) Da prodotto importato dalla Cina a prodotto esclusivamente italiano




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